Siamo alla piscina del Foto Italico, Roma, in un pomeriggio di Marzo. Il sole del pomeriggio entra dalle ampia vetrate, riempiendo di luce le immagini di statue greche appese alle vetrate. L’acqua riflette i raggi del sole ormai basso.
Nel pomeriggio, alla piscina del Foro Italico, ci sono lezioni di tuffi. Sono ragazzi e bambini. Le loro voci rimbombano nell’ampio spazio, insieme al rumore dei tuffi, con quel tipico suono ovattato che si sente nelle piscine.
I ragazzi e i bambini si tuffano, uno dopo l’altro. Sembrano angeli mentre volano nel’aria. Salgono veloci le scalette del trampolino, si fermano sul bordo solo qualche attimo, assolutamente concentrati, e poi si lanciano. Risalgono dall’acqua e rincominciano, senza sosta, incuranti del freddo e di tutto, come spinti da un’urgenza. Non ho mai praticato la disciplina dei tuffi, ma guardandoli mi suscitano l’immagine di un esperienza che forse appartiene all’essere umano da sempre. Quella del misurarsi con la forza della natura. L’impulso a sperimentare il proprio coraggio, mettendosi nella condizione di dover essere attenti, rispettando quella precisione nel movimento che renderà sostenibile la sfida. Il tuffo sembra un atto di coraggio e umiltà, nel rispetto di forze più grandi di noi, con le quali decidiamo di giocare.
A bordo piscina sono anche loro. Sono un gruppo di ragazzi disabili che da un po’ di tempo, grazie all’iniziativa di una associazione di persone appassionate, stanno praticando la disciplina dei tuffi. Anche loro sono ora in fila, davanti al trampolino. E si tuffano, uno dopo l’altro, con la stessa concentrazione degli altri ragazzi. Mi gusto la scena, rapito… Si incoraggiano l’un l’altro, davanti a qualche esitazione, anche perchè bisogna buttarsi, che gli altri attendono. C’è uno dei ragazzi che proprio non ama stare in fila, cammina avanti e indietro, ma senza mai allontanarsi troppo dal gruppo…. è un ragazzo con sindrome autistica. La psicologa del gruppo si mette di fronte a lui e gli dice qualcosa, si capisce che lo sta rimproverando.. lui, continuando a muoversi, tranquillamente, si tappa le orecchie con le mani per non sentirla. Geniale… Chi non vorrebbe farlo certe volte! Poi arriva il suo turno, e si tuffa felicemente…
Progetto Erasmus Sport. InDive, Integrating Diversity Through Watersport. Coordinatore Marconi Sport.