Intervista a Luca Iotti, Ong Bambini nel deserto

L’ong Bambini nel Deserto ha realizzato, nel 2001, una diga in Burkina Faso, lunga 500 metri, che ha cambiato la vita a circa 4500 abitanti del luogo. Prima della diga, la popolazione non riusciva a produrre abbastanza cibo tutto l’anno, per mancanza di acqua. Molti erano costretti ad emigrare nei paesi vicini, se non più lontano. La diga ha permesso di coltivare e produrre il cibo localmente, fino a creare piccole attività economiche.
Il costo della diga è stato di 58.000 euro, circa 13 euro a testa per ognuno dei 4500 beneficiari.
L’emergenza immigrazione costa ai governi europei milioni e milioni di euro. Solo l’operazione Mare Nostrum (certo dovuta, nella misura in cui ha salvato molte vite umane), è costata 9.000.000 di ero al mese, per 12 mesi.
L’esperienza che Luca Iotti ci racconta, dimostra che è possibile investire nello sviluppo, cambiando le condizioni di chi è costretto ad emigrare alla ricerca di una vita più dignitosa, e che tutto ciò costerebbe molto meno, in risorse economiche, oltre che in vite umane…
Ovviamente i motivi che spingono a migrare sono molteplici. Ci sono ragioni politiche, la presenza di regimi repressivi, le guerre, ecc. Anche qui molto si potrebbe fare, sia per gestire l’emergenza (come la possibilità di creare corridoi umanitari), sia come sostegno nel medio-lungo periodo, per migliorare le condizioni socioeconomiche e politiche di questi paesi.
Tutto ciò non eliminerà, in ogni caso, l’esistenza delle migrazioni, legate all’ineliminabile desiderio dell’essere umano di miglioramento, di cambiamento, di conoscenza; ma potrà contribuire a restituire a questa realtà una dimensione umana.