Chi opera nel sociale, come volontario, animatore, educatore, è spesso portatore di un patrimonio di esperienze molto significative, fatto di incontri, di esperienze vissute, di apprendimenti, saperi, valori e visioni del mondo.
Questo patrimonio di esperienze, purtroppo, va spesso perduto, magari perché – presi dell’azione – non si ha tempo per fermarsi a riflettere e “fare memoria”, o perché non si hanno a disposizione metodologie efficaci per realizzare un tale obiettivo.
Il laboratorio permette – attraverso la metodologia del Digital Story Telling – di lavorare in maniera efficace sull’emersione di questo patrimonio. Risultato del percorso è la maggiore consapevolezza nei partecipanti delle proprie risorse, valori, visioni, nonché una maggiore chiarezza e condivisione degli obiettivi e delle sfide dell’organizzazione.
Non meno importante la possibilità di far conoscere ad altri, attraverso la creazione di un prodotto comunicativo efficace, le proprie campagne, azioni, visioni del mondo e progetti.
Articolazione percorso
Il percorso formativo ha la durata di 21 ore, e si può articolare in due modalità:
- cinque giornate (un pomeriggio introduttivo, tre giornate di lavoro e una mattina di conclusione);
- tre giornate (w.e. lungo).
Contenuti formazione
- introduzione;
- story circle;
- creazione dello script e dello storyboard;
- registrazione traccia audio;
- editing storia;
- proiezione e condivisione storie;
- valutazione finale.
A chi si rivolge questo percorso
- Per giovani in formazione (es. scienze della formazione, scienze sociali, psicologia), come integrazione del proprio bagaglio di competenze e metodologie.
- Per chi si occupa di risorse umane e vuole acquisire un’ulteriore metodologia.
- Nel lavoro sociale ed educativo, con adulti, giovani ed adolescenti.
- Nelle organizzazioni, per rispondere al bisogno di educazione permanente del personale, far emergere le risorse degli individui e dei gruppi, sviluppare la creatività e l’identità professionale, nonchè i valori e la cultura dell’organizzazione.
- Nei luoghi del lavoro di cura, come argine al burn out e rafforzamento della motivazione.